“Sulle singolari tracce del Padre”: Laura Piranesi incisora
Bénédicte Maronnie
Dottoranda e membro del Progetto FNS/DFG
Piranesi and his workshop
Università della Svizzera Italiana, Accademia di architettura
Laura nella bottega del padre
Ifigli Piranesi crebbero nell’atmosfera della casa-bottega di Giambattista Piranesi, situata dal 1761 a palazzo Tomati, nei pressi di Trinità dei Monti, in un momento d’intensificazione e diversificazione della produzione sempre più sostenuta dall’aiuto di collaboratori . A differenza del fratello Francesco (1758–1810) , non disponiamo di testimonianze circa la formazione artistica di Laura (1754–dopo 1789) nelle tecniche d’incisione, apprese probabilmente dal padre negli anni 1770. Alcune fonti non mancano però di sottolineare il talento della figlia . Giovanni Ludovico Bianconi scrive, per esempio, che nella bottega del Piranesi “una sua figliuola incide elegantemente sulle singolari tracce del Padre” lasciando immaginare il suo importante ruolo, benché silenzioso.
La serie di vedutine di Roma
Fig. 1 - Laura Piranesi,
Veduta di S. Giovanni Laterano, acquaforte, 1775-1785 ca. , mm 138x207. Firmato in basso a destra “Laura Piranesi inc.”. Londra, British Museum, inv. 1923,0612.11.6
© Londra, The Trustees of the British Museum. Shared under a CC BY-NC-SA 4.0 licence
Fig. 2 - G. B. Piranesi,
Veduta della Basilica di S. Giovanni Laterano, acquaforte, I edizione, 1748-49 ca. ; mm 390x543 (schiaccio della matrice); mm 540x768 (foglio). Firmato in basso a destra “Piranesi del. scol.”
© Roma,
Istituto centrale per la grafica, inv. CL2415_19387
A differenza di Francesco, Laura diede un contributo meno rilevante al proseguimento dell’impresa paterna, perché la morte la colse poco più trentenne . Fra le rare testimonianze della sua attività spiccano una ventina di acqueforti raffiguranti piccole vedute di Roma non datate . In queste vedute ritroviamo delle composizioni tratte dalle grandi Vedute di Roma di Giambattista ridotte in formato cartolina (ca. 13x20 cm) . Il segno grafico e le figure che animano la composizione – ombre affilate dalle lunghe braccia – richiamano del tutto lo stile paterno. Per adattare la composizione al formato ridotto del supporto, nella Veduta di San Giovanni in Laterano (figg. 1 e 2) l’effetto scenico viene attenuato rispetto al modello paterno tramite la riduzione della zona ombreggiata in primo piano. Sebbene i movimenti del cielo sembrino meno tumultuosi nelle stampe di Laura, quelli della Veduta del Castel Sant’Angelo non mancano invece di testimoniare della sua maestria tecnica. Le vedutine di Laura offrono una visione meno precisa rispetto alle incisioni di grande formato di Giambattista. Per il loro carattere più romantico e intimo esse si ravvicinano alla tipologia delle piccole vedute degli esordi della carriera paterna o delle Antichità Romane (1756).
Un progetto incompiuto
A differenza delle altre matrici provenienti dalla bottega Piranesi, al tutt’oggi non vi sono tracce di quelle di Laura . Sull’originario progetto editoriale delle vedutine e la loro datazione, non si hanno certezze. Non si può escludere che Laura abbia iniziato a lavorarci prima della morte del padre . Al pari delle stampe firmate da Francesco, anch’esse devono essere state pubblicate dopo il 1778, probabilmente insieme a nuove edizioni delle serie paterne. Ciononostante, il progetto intrapreso da Laura fallì ben presto, forse per ragioni economiche o a causa di tensioni col fratello, ma anche per la forte concorrenza sul mercato della stampa di fine secolo .
Oltre ad essere conservate in fogli sciolti, le stampe della Biblioteca Apostolica Vaticana e del British Museum sono rilegate in ordine simile assieme a delle vedute di Giambattista tratte dalle Antichità Romane . Sebbene non si sappia chi abbia assemblato questi due volumi di natura composita , essi costituiscono un repertorio assai completo di monumenti in grado di sedurre amatori e viaggiatori.
Laura nella sua epoca
Laura Piranesi,
Veduta degli avanzi del Tempio della Pace, acquaforte.
© Roma, Istituto centrale per la grafica, inv. FC70708
Laura Piranesi,
Veduta del Tempio di Bacco, oggi detto chiesa di S. Urbano , acquaforte.
© Roma, Istituto centrale per la grafica, inv. FC70709
Laura Piranesi,
Sepolcro di Cecilia Metella or' detto Capo di Bove, acquaforte.
© Roma, Istituto centrale per la grafica, inv. FC70710
Laura Piranesi,
Veduta della Basilica di S.a Maria Maggiore, acquaforte.
© Roma, Istituto centrale per la grafica, inv. FC70711
Le vedute di Laura si inseriscono nel contesto di un’ampia produzione di raccolte di vedute di monumenti di Roma tra fine Settecento e Ottocento, tante delle quali ispirate a quelle di Piranesi. Le raccolte di Jean Barbault e un’altra, meno conosciuta e pubblicata da Pietro Piale, di vedute eseguite da incisori vari a volte anonimi, ne sono un esempio .
In tal senso le stampe di Laura contribuiscono all’ampia fortuna visiva ed editoriale delle vedute del padre. Fra i vari imitatori che non furono mai in grado di raggiungere la maestria di Giambattista, Laura si distinse come una dei suoi più stretti e talentuosi seguaci e come una delle rare donne incisore della sua epoca.
Galleria delle immagini in sezione
Riferimenti bibliografici
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