La città di Piranesi e l’architettura moderna:
studio sui disegni

Sergei Tchoban
Sergei Tchoban
Architetto e artista

Essendo nato a Pietroburgo e avendo assorbito completamente la straordinaria armonia delle proporzioni e delle forme di questa città, ho sempre cercato di individuare le caratteristiche e gli elementi che la rendono così integra e organica. Quali sono le leggi che hanno regolato e che tuttora regolano lo sviluppo di città simili a Pietroburgo e a quei grandi modelli su cui fu improntata? È possibile conservare oggi la singolarità di queste città, perseguire tale obiettivo nel percorso di sviluppo dell’urbanistica e dell’architettura contemporanee? Ecco le questioni principali da me sollevate con la mostra L’impronta del futuro. Il Destino della città di Piranesi , allestita presso l’Istituto Centrale per la Grafica in occasione del trecentesimo anniversario della nascita di Giovanni Battista Piranesi – uno dei più grandi artisti del suo tempo, capace di cogliere lo sviluppo della città europea come un fenomeno variegato, ricco di contraddizioni interne e ciononostante armonico.


La serie di incisioni "Vedute di Roma" occupò Piranesi per tutta la vita. Questi lavori ci hanno tramandato non solo l’aspetto della Roma del XVIII secolo, ma anche il modello della città europea perfetta nella sua armonia. Per molti aspetti fu proprio Piranesi a svelare al grande pubblico il valore della città europea come complesso di edifici di epoche diverse, che si conformano e si adattano l’un l’altro secondo il principio dell’armonia degli analoghi. Il pittore rivelò il valore delle rovine e degli strati del passato sui quali si fonda la città europea, descrivendo uno spazio in cui il nuovo non sostituisce il vecchio, ma si integra in esso. Non bisogna però dimenticare che la compresenza di monumenti antichi e costruzioni barocche, ben illustrata nei lavori di Piranesi, non fu sempre considerata positivamente; al contrario, molte opere dell’artista testimoniano l’unione contrastante tra costruzioni di epoche diverse. È chiaro che l’idea stessa di “incursione architettonica” di un’epoca in un’altra ha di per sé qualcosa di barbaro, ma nel complesso non è così che percepiamo questa unione. Ai nostri occhi la città europea del XVIII secolo si mostra come un organismo unico e variegato e non percepiamo quei contrasti scaturenti da stili storici diversi: in virtù del principio dell’armonia della somiglianza, che regola l’articolazione dell’edificio, la sua silhouette e la frammentazione della struttura della sua facciata, con il passare del tempo questi contrasti diventano irrilevanti.

Il nuovo sul vecchio. Fantasia architettonica
Il nuovo sul vecchio. Fantasia architettonica sul tema della vicinanza contrastante di strati architettonici creati fino all’inizio del XX secolo e ripresi nel XXI, 2019.
Carboncino su tela, mm 2700×7200.

Piranesi ha raccontato una città segnata storicamente da bruschi contrappunti, decise negazioni del passato, anche se nessuno di questi fenomeni ha prodotto quelle fratture insanabili a cui siamo stati abituati nel corso dei secoli XX e XXI. Il contrasto è una forma di sviluppo naturale e imprescindibile per quell’architettura che in un determinato momento è entrata in conflitto insolubile con l’ambiente circostante. Quando è avvenuto ciò? E perché? Questo è uno dei temi principali che ho analizzato nel corso di molti anni di ricerche , condotte soprattutto tramite l’ausilio del disegno.

Con l’avvento del XX secolo e il conseguente trionfo del progresso tecnico, l’armonia della somiglianza ha cessato di essere il principio di base e il motore di sviluppo della città europea. È già trascorso un secolo da quando l’architettura ha consapevolmente rifiutato le composizioni, le articolazioni e i metodi di elaborazione delle superfici caratteristici di tutte le stratificazioni e le tendenze precedenti . Proprio per questo motivo lo strato da lei formato si distingue così nettamente da quelli dei secoli precedenti. Questa differenza è così evidente che la città storica sul suo sfondo appare inevitabilmente come un capolavoro unitario. L’armonia del contrasto si sostituì all’armonia della somiglianza : l’architettura contemporanea, che si erge sul fondo della città, è deliberatamente in dissonanza con l’ambiente circostante e se ne distingue profondamente per via dei materiali e delle superfici delle facciate. Ma questo strato contrastante è davvero estraneo o ci appare tale per via della nostra naturale tendenza alla conservazione? E in ultima istanza, in che modo questo processo trasformerà le nostre città?

La parte centrale della mia mostra si impernia sulle fantasie architettoniche ispirate dalle Vedute di Roma di Giovanni Battista Piranesi. Queste celebri rappresentazioni erano integrate con inserti marcatamente contemporanei. A prima vista, con la loro plastica e la loro forma, appaiono totalmente estranei al contesto, ma, essendo incisi con la stessa tecnica usata un tempo da Piranesi, diventano parte integrante della composizione urbana. In tal modo ho voluto dimostrare che la città, compresa quella europea, non è un’opera d’arte immobile, ma un organismo in continuo sviluppo e mutamento e che qualsiasi nuova costruzione lascia sulla sua superficie un’impronta precisa, impossibile da cancellare. Proprio per questo era così importante per me mostrare questi interventi non solo attraverso schizzi e disegni, ma anche tramite l’ausilio della tecnica di incisione (eseguita da Ioann Zelenin sui miei schizzi), che diventa un sinonimo dell’apparente immutabilità dell’opera d’arte architettonica. Per via degli interventi artistici tramite la tecnica dell’acquaforte, le opere di Piranesi perdono la loro autenticità in quanto “originali”, trasformandosi in composizioni radicalmente diverse per contenuto, e forse acquisiscono un nuovo carattere. In modo altrettanto irreversibile si trasforma anche la città stessa, perdendo il suo aspetto abituale e incorporando gli strati della nuova architettura.

Arco di Settimio Severo
L’impronta del futuro. Fantasia architettonica sul tema dell’acquaforte di Piranesi Arco di Settimio Severo, 2018.
Incisione realizzata da Ioann Zelenin su disegno di Sergei Tchoban, acquaforte, mm 514x730.
Veduta della Piazza di Monte Cavallo
L’impronta del futuro. Fantasia architettonica sul tema dell’acquaforte di Piranesi Veduta della Piazza di Monte Cavallo, 2018.
Incisione eseguita da Ioann Zelenin su disegno di Sergei Tchoban, acquaforte, mm 522×767.
Veduta della Piazza Navona sopra le rovine del Circo Agonale
L’impronta del futuro. Fantasia architettonica sul tema dell’acquaforte di Piranesi Veduta della Piazza Navona sopra le rovine del Circo Agonale, 2018.
Incisione realizzata da Ioann Zelenin su disegno di Sergei Tchoban, acquaforte, mm 492×732.
Veduta dell’esterno della Gran Basilica di S. Pietro in Vaticano
L’impronta del futuro. Fantasia architettonica sul tema dell’acquaforte di Piranesi Veduta dell’esterno della Gran Basilica di S. Pietro in Vaticano, 2018.
Incisione realizzata da Ioann Zelenin su disegno di Sergei Tchoban, acquaforte, mm 514x723.

Analizzando le forme e le tecniche compositive più rappresentative dell’architettura degli ultimi decenni, nelle mie fantasie architettoniche ho formulato tre possibili direzioni di sviluppo dello strato della città in via di formazione. A mio avviso, la prima consiste nel rifiuto categorico del principio della gerarchia delle silhouette, che trasforma inevitabilmente il panorama della città in uno spazio di coesistenza di forme in netto contrasto, rendendo la linea del suo orizzonte caotica . La seconda prevede l’inserimento negli spazi vuoti del tessuto storico della città di volumi innovativi ed estremamente contemporanei. Queste gallerie trasparenti e traslucide possono collegare tra loro monumenti diversi, in modo tale da creare condizioni più favorevoli per la loro contemplazione (e adesso, a seguito dell’esperienza della pandemia, volte a garantire la distanza di sicurezza). “Rivestimenti del futuro” per osservare gli strati della città europea del passato . La terza infine implica lo sviluppo di edifici residenziali e uffici a formare il principale contenuto della città. Queste costruzioni continuano a crescere in densità e in altezza, ma nell’ambito di tale processo, anche se con una portata diversa e tramite l’ausilio di materiali e dettagli differenti, si cercherà di riprodurre e riconsiderare in chiave contemporanea i principi compositivi e formali della città di Piranesi, pur entrando con essa in dialogo contrastante a causa dello sviluppo delle tecnologie di costruzione, del carattere dei dettagli e dell’aumento delle loro dimensioni .

Com’è possibile che tre scenari di sviluppo architettonico così in contrasto tra di loro coesistano all’interno della città europea? Sempre più spesso si fa appello alla preservazione della città europea del XIX secolo nella sua integrità o alla sua ricostruzione con l’ausilio delle moderne tecnologie. Ma si fa chiaro che creare una copia della città europea del passato o di qualcuno degli elementi alla base della sua costruzione non è possibile oggi, in larga misura per il fatto che le nostre concezioni di comfort, la sostenibilità del costo di edificazione dei volumi e le spese di manodopera sono radicalmente cambiate. La domanda è piuttosto la seguente: quali sono le condizioni di coesistenza di “vecchio” e “nuovo” che siamo in grado di garantire? E se consideriamo la città europea come un sistema di relazioni perfettamente definito, sedimentatosi nel corso dei secoli, tra spazi vuoti e pieni, costruzioni, silhouette e superfici alte e basse, allora come dobbiamo gestirla oggi? Come dobbiamo relazionarci noi, in quanto membri della società, con il fatto che l’architettura contemporanea tende a rapportarsi agli strati storici della città solo in modo così contrastante? È una perdita di un’opera d’arte o un’opportunità?

Simulando con l’ausilio della grafica e dell’incisione la distruzione di un monumento (l’originale dell’incisione di Piranesi), ho sollevato una serie di questioni: un’integrazione di questo tipo, vale a dire la distruzione dell’immagine costitutiva di una città dei secoli XVI-XIX, riconosciuta come monumento, costituisce un atto di vandalismo? O invece è proprio in questo modo che la serialità (e molte città europee edificate con la potente forza dell’armonia della somiglianza sono effettivamente simili l’un l’altra) si trasforma nell’“originale”, esistente in un unico esemplare? Distruggiamo l’armonia o ne creiamo un modello completamente nuovo? In ogni caso, è necessario sviluppare un atteggiamento consapevole nei confronti della trasformazione della città europea che avviene davanti ai nostri occhi. In fin dei conti, è questo il vero lascito di Piranesi: l'invito a un dialogo sincero sulla condizione degli strati e delle parti costitutive della città europea, come eredità collettiva fondamentale e al tempo stesso spazio per uno sviluppo futuro.


Veduta dell’esterno della Gran Basilica di S. Pietro in Vaticano
L’impronta del futuro. Fantasia architettonica sul tema dell’acquaforte di Piranesi Veduta dell’esterno della Gran Basilica di S. Pietro in Vaticano, 2017.
Inchiostro seppia, acquerello e grafite su carta, mm 330×473.
Veduta della Piazza Navona sopra le rovine del Circo Agonale
L’impronta del futuro. Fantasia architettonica sul tema dell’acquaforte di Piranesi Veduta della Piazza Navona sopra le rovine del Circo Agonale, 2017.
Inchiostro seppia, acquerello e grafite su carta, mm 328×473.
Arco di Settimio Severo
L’impronta del futuro. Fantasia architettonica sul tema dell’acquaforte di Piranesi Arco di Settimio Severo, 2017.
Inchiostro seppia, acquerello e grafite su carta, mm 330×471.
Veduta della Piazza di Monte Cavallo
L’impronta del futuro. Fantasia architettonica sul tema dell’acquaforte di Piranesi Veduta della Piazza di Monte Cavallo, 2018.
Penna, pennello e inchiostro seppia su carta, mm 508×655.
Veduta degli avanzi del Foro di Nerva
L’impronta del futuro. Fantasia architettonica sul tema dell’acquaforte di Piranesi Veduta degli avanzi del Foro di Nerva, 2020.
Inchiostro seppia e acquerello su carta, mm 793×599.
Tempio detto volgarmente di Giano. A. Arco detto degl'Argentieri
L’impronta del futuro. Fantasia architettonica sul tema dell’acquaforte di Piranesi Tempio detto volgarmente di Giano. A. Arco detto degl'Argentieri, 2020.
Inchiostro seppia e acquerello su carta, mm 794×594.
Veduta della Basilica di S.ta Maria Maggiore con le due Fabbriche laterali di detta Basilica
L’impronta del futuro. Fantasia architettonica sul tema dell’acquaforte di Piranesi Veduta della Basilica di S.ta Maria Maggiore con le due Fabbriche laterali di detta Basilica, 2019.
Pastello su carta, mm 595×798.
Veduta della Fontana di Trevi
L’impronta del futuro. Fantasia architettonica sul tema dell’acquaforte di Piranesi Veduta della Fontana di Trevi, 2020.
Pastello su carta, mm 599×799.
Veduta della Piazza del Popolo
L’impronta del futuro. Fantasia architettonica sul tema dell’acquaforte di Piranesi Veduta della Piazza del Popolo, 2020.
Pastello su carta, mm 595×799.
Veduta della Piazza della Rotonda
L’impronta del futuro. Fantasia architettonica sul tema dell’acquaforte di Piranesi Veduta della Piazza della Rotonda, 2020.
Pastello su carta, mm 600×800.
Veduta interna dell’Atrio del Portico di Ottavia
L’impronta del futuro. Fantasia architettonica sul tema dell’acquaforte di Piranesi Veduta interna dell’Atrio del Portico di Ottavia, 2020.
Pastello su carta nera, mm 420×297.
Veduta dell’Acqua Felice
L’impronta del futuro. Fantasia architettonica sul tema dell’acquaforte di Piranesi Veduta dell’Acqua Felice, 2020.
Pastello su carta nera, mm 297×420.
Teatro di Marcello
L’impronta del futuro. Fantasia architettonica sul tema dell’acquaforte di Piranesi Teatro di Marcello, 2020.
Pastello su carta nera, mm 420×297.
Veduta del Tempio di Ercole nella Città di Cora
L’impronta del futuro. Fantasia architettonica sul tema dell’acquaforte di Piranesi Veduta del Tempio di Ercole nella Città di Cora, 2020.
Inchiostro seppia e acquerello su carta a bordo, mm 600×800.
Veduta in prospettiva della gran Fontana dell’Acqua Vergine
L’impronta del futuro. Fantasia architettonica sul tema dell’acquaforte di Piranesi Veduta in prospettiva della gran Fontana dell’Acqua Vergine, 2020.
Acquerello e gesso nero su carta, mm 803×609.
Veduta del Tempio ottangolare di Minerva Medica
L’impronta del futuro. Fantasia architettonica sul tema dell’acquaforte di Piranesi Veduta del Tempio ottangolare di Minerva Medica, 2020.
Acquerello e gesso nero su carta grigia, mm 699x503.
Altra veduta del tempio della Sibilla in Tivoli
L’impronta del futuro. Fantasia architettonica sul tema dell’acquaforte di Piranesi Altra veduta del tempio della Sibilla in Tivoli, 2020.
Inchiostro indiano e acquerello su carta, mm 697×496.
Avanzi della Villa di Mecenate a Tivoli
L’impronta del futuro. Fantasia architettonica sul tema dell’acquaforte di Piranesi Avanzi della Villa di Mecenate a Tivoli, 2020.
Inchiostro seppia e acquerello su carta, mm 766×564.
Veduta del Ponte Molle sul Tevere
L’impronta del futuro. Fantasia architettonica sul tema dell’acquaforte di Piranesi Veduta del Ponte Molle sul Tevere, 2020.
Inchiostro seppia, acquerello e gesso rosso su carta, mm 518×716.
Veduta del Porto di Ripetta
L’impronta del futuro. Fantasia architettonica sul tema dell’acquaforte di Piranesi Veduta del Porto di Ripetta, 2020.
Inchiostro seppia, acquerello e gesso su carta, mm 565×763.
Veduta dell’Arco di Tito
L’impronta del futuro. Fantasia architettonica sul tema dell’acquaforte di Piranesi Veduta dell’Arco di Tito, 2020.
Inchiostro seppia e acquerello su carta, mm 569×765.
Altra veduta degli avanzi del Pronao del Tempio della Concordia
L’impronta del futuro. Fantasia architettonica sul tema dell’acquaforte di Piranesi Altra veduta degli avanzi del Pronao del Tempio della Concordia, 2020.
Inchiostro seppia e acquerello su carta, mm 566×764.
Avanzi di un antico Sepolcro oggi detto la Conocchia
L’impronta del futuro. Fantasia architettonica sul tema dell’acquaforte di Piranesi Avanzi di un antico Sepolcro oggi detto la Conocchia, 2020.
Inchiostro seppia e acquerello su carta, mm 765×564.
Avanzi del Tempio del Dio Canopo nella Villa Adriana in Tivoli
L’impronta del futuro. Fantasia architettonica sul tema dell’acquaforte di Piranesi Avanzi del Tempio del Dio Canopo nella Villa Adriana in Tivoli, 2020.
Inchiostro seppia e acquerello su carta, mm 565×766.
Veduta della Gran Curia Innocenziana
L’impronta del futuro. Fantasia architettonica sul tema dell’acquaforte di Piranesi Veduta della Gran Curia Innocenziana, 2020.
Inchiostro seppia, acquerello e gesso su carta, mm 567×760.
Veduta di Campo Vaccino
L’impronta del futuro. Fantasia architettonica sul tema dell’acquaforte di Piranesi Veduta di Campo Vaccino, 2020.
Inchiostro seppia e acquerello su carta, mm 566×764.
Rovine del Sisto, o sia della gran sala delle Terme Antoniniane
L’impronta del futuro. Fantasia architettonica sul tema dell’acquaforte di Piranesi Rovine del Sisto, o sia della gran sala delle Terme Antoniniane, 2020.
Inchiostro seppia, acquerello e gesso su carta, mm 565×760.
Sepolcro di Cecilia Metella
L’impronta del futuro. Fantasia architettonica sul tema dell’acquaforte di Piranesi Sepolcro di Cecilia Metella, 2020.
Inchiostro seppia, acquerello e pastello su carta, mm 567×763.
Veduta della Facciata della Basilica di S. Croce in Gerusalemme
L’impronta del futuro. Fantasia architettonica sul tema dell’acquaforte di Piranesi Veduta della Facciata della Basilica di S. Croce in Gerusalemme, 2020.
Inchiostro seppia e acquerello su carta, mm 565×761.
Veduta degli avanzi del Tempio della Pace
L’impronta del futuro. Fantasia architettonica sul tema dell’acquaforte di Piranesi Veduta degli avanzi del Tempio della Pace, 2020.
Inchiostro seppia e acquerello su carta, mm 565×764.
Veduta del Ponte Salario
L’impronta del futuro. Fantasia architettonica sul tema dell’acquaforte di Piranesi Veduta del Ponte Salario, 2020.
Inchiostro seppia e acquerello su carta, mm 566×765.
Veduta del Tempio, detto della Tosse
L’impronta del futuro. Fantasia architettonica sul tema dell’acquaforte di Piranesi Veduta del Tempio, detto della Tosse, 2020.
Inchiostro seppia e acquerello su carta, mm 762×567.
Veduta della Basilica di S. Giovanni Laterano
L’impronta del futuro. Fantasia architettonica sul tema dell’acquaforte di Piranesi Veduta della Basilica di S. Giovanni Laterano, 2020.
Inchiostro seppia, acquerello e gesso nero su carta, mm 575×762.
Veduta del Tempio di Giove Tonante
L’impronta del futuro. Fantasia architettonica sul tema dell’acquaforte di Piranesi Veduta del Tempio di Giove Tonante, 2020.
Inchiostro seppia, acquerello e gesso nero su carta, mm 560×764.
Veduta del Monumento eretto dall’Imperatore Tito Vespasiano
L’impronta del futuro. Fantasia architettonica sul tema dell’acquaforte di Piranesi Veduta del Monumento eretto dall’Imperatore Tito Vespasiano, 2020.
Inchiostro seppia, acquerello e gesso nero su carta, mm 576×762.
Veduta dell’Anfiteatro Flavio, detto il Colosseo
L’impronta del futuro. Fantasia architettonica sul tema dell’acquaforte di Piranesi Veduta dell’Anfiteatro Flavio, detto il Colosseo, 2020.
Inchiostro seppia e acquerello su carta, mm 568×762.
Rovine d’una Galleria di Statue nella Villa Adriana a Tivoli
L’impronta del futuro. Fantasia architettonica sul tema dell’acquaforte di Piranesi Rovine d’una Galleria di Statue nella Villa Adriana a Tivoli, 2020.
Inchiostro seppia e acquerello su carta, mm 561×762.
Foro romano. Fantasia architettonica. 2013
Foro Romano. Fantasia architettonica, 2013.
Acquerello, penna e inchiostro indiano su carta acquerello in telaio, mm 500×700.
Piazza Venezia, Roma. Fantasia architettonica. 2013
Piazza Venezia, Roma. Fantasia architettonica, 2013.
Acquerello, penna e inchiostro indiano su carta acquerello in telaio, mm 500×700.
Veduta della Facciata di dietro della Basilica di S. Maria Maggiore
L’impronta del futuro. Fantasia architettonica sul tema dell’acquaforte di Piranesi Veduta della Facciata di dietro della Basilica di S. Maria Maggiore, 2014.
Acquerello, carboncino, penna e inchiostro indiano su carta, mm 260×360.
Veduta del Mausoleo d’Elio Adriano
L’impronta del futuro. Fantasia architettonica sul tema dell’acquaforte di Piranesi Veduta del Mausoleo d’Elio Adriano, 2014.
Acquerello, carboncino, penna e inchiostro indiano su carta, mm 260×354.
Veduta dell’esterno della Gran Basilica di S. Pietro in Vaticano
L’impronta del futuro. Fantasia architettonica sul tema dell’acquaforte di Piranesi Veduta dell’esterno della Gran Basilica di S. Pietro in Vaticano, 2014.
Acquerello, penna e inchiostro indiano su carta, mm 260×360.
Veduta della Basilica di S. Paolo fuor delle mura
L’impronta del futuro. Fantasia architettonica sul tema dell’acquaforte di Piranesi Veduta della Basilica di S. Paolo fuor delle mura, 2014.
Acquerello, penna e inchiostro indiano su carta, mm 260×360.

Galleria delle immagini in sezione

Vai al capitolo III >>>La libertà creativa di Piranesi: l’ornamento e il design


Riferimenti bibliografici
  • Tchoban, Sergei (2020): Imprint of the future. Destiny of Piranesi’s city. Exhibition and research by Sergei Tchoban, Istituto centrale per la grafica, Palazzo della Calcografia, 15 ottobre 2020 - 31 gennaio 2021, Berlino, DOM Publishers.
  • Tchoban, Sergei e Sedov, Vladimir (2018): 30:70. Architecture as a Balancing Act, Berlino, DOM Publishers.